Oggi una nuova pagina della storia del contrabbasso deve essere dedicata al compianto Stefano Scodanibbio e a Daniele Roccato, un nuovo capitolo che non ha come unico argomento l'indiscussa maestria dei due interpreti e compositori, ma anche la fondazione dell'ensemble Ludus Gravis.
Irene Morelli – Nuova Consonanza – Catalogo 2014
Diciamolo subito. Il lavoro di Roccato con i suoi partner è mirabile. Passione e misura, abbandono e rigore. Sia nelle trascrizioni che nella qualità sopraffina, commovente, del suono. […] Il suono di Ludus Gravis è quello di musicisti che amano il canto disteso e intimo (spirituale). Al trittico di madrigali di Carlo Gesualdo da Venosa, trascritti per cinque contrabbassi, non si resiste: diventano sinuosi e caldi come non mai.
Mario Gamba – Il Manifesto – 17 dicembre 2013
Sette contrabbassi, un unico gigante strumento. Il 15 dicembre porta in scena uno degli ultimi eventi di questa stagione del festival di Nuova Consonanza: il Ludus Gravis Ensemble, fondato da Daniele Roccato e da Stefano Scodanibbio. L’ensemble concentra il talento di giovani musicisti e le incredibili potenzialità dello strumento sotto il pensiero di due dei più grandi contrabbassisti del ‘900.
La cellula tematica dell’evento, e dell’ensemble stesso, risulta essere la continua trasformazione del contrabbasso, la sua forma moltiplicata e allo stesso tempo ritratta nelle sue minime variazioni, nella sua grande estensione, nei suoi alti armonici e nel suo corpo oltre la corda: Ludus Gravis ridisegna le coordinate musicali di uno strumento che crea voci, oggetti sonori e spazio intorno a noi. Roccato muove i fili di questa precisa macchina musicale chiudendo la serata con la composizione in D di Terry Riley.
Artzine, 19 dicembre 2014
“Se ci fosse un modo sincero per spiegare, descrivere, riassumere le trascorse tre serate della Rassegna di Nuova Musica, quel modo, ahimè!, non sarebbe linguistico, ma musicale: avrebbe i suoni cupi di un contrabbasso, i timbri scuri, i ritmi variabili, incalzanti, precisi, nervosi. La terza serata si è conclusa con l’incredibile performance del Ludus Gravis. La musica che ne usciva era potente, suggestiva, alienante, come sarebbe stata quella di un Beethoven che avesse conosciuto gli Einsturzende Neubauten. Il Ludus Gravis ha regalato al pubblico 45 minuti di elevatezza, innovazione, tecnica, passione musicali: il pubblico li ha ripagati con 3 minuti di applausi.”
Camilla Domenella, L’Adamo web-mag, 19 aprile 2013
“We did hear almost every sound you can create on a double bass without destroying it. I've never heard anything like it before. With the use of crescendo and decrescendo the octet managed to keep the audience's interest in music until the play's end.”
Harald Lexander, Borealis Festival Intern, March 12, 2013
“Otto grandi corpi sonori animati dall’ensemble Ludus Gravis. Diretti da Tonino Battista, suonano questo lungo brano meraviglioso in chiusura della Rassegna di Nuova Musica di Macerata, 31ª edizione. Un «mistero» laico. Angoscia, tribalismo, sogno di altri mondi. L’incanto della perdizione estrema e la cordialità scapestrata di certo Scodanibbio jazzofilo. Brano «a nervi scoperti». Accolto con entusiasmo tipo loggione dal pubblico folto che ha seguito il festival in tutte e tre le serate.”
Mario Gamba, Alfabeta 2, 23/04/2013
“With Ludus Gravis, Stefano Scodanibbio and Daniele Roccato founded an ensemble of unusual instrumentation whose archaic vibrations and extraordinary sound found an echo in the international concert scene within the shortest amount of time”
Joseph Aichinger, Imago Dei, Artistic director, January 2012
“In questi ultimi anni si è formato attorno a Daniele Roccato, ottimo solista di pregio internazionale, un ensemble di otto contrabbassisti denominato Ludus Gravis che ci regala soluzioni inedite, si sottrae da retoriche antiche, ed esplora al meglio come i registi gravi non affermino segni musicali, ma ripiegamenti, spazi interni al suono, introflessioni, contorcimenti interiori, palpiti che non hanno bisogno del clamore vivace di nuovi disegni. Ma forse il grave in musica è ancora un peso esplicativo insostenibile per la semantica musicale. Per fortuna vi sono contrabbassi che speculano da soli e aprono la nostra riflessione, benché ancora senza spartito.”
Pierluigi Basso Fossali, Orfeo nella rete, maggio 2011
“Ludus Gravis Ensemble, la prima e unica formazione di contrabbassi al mondo”
Helmut Failoni, Il Corriere della Sera, 13 maggio 2011
“L'applauso più grande va ai nove contrabbassisti che con la supervisione compositiva di Stefano Scodanibbio offrono una stupefacente versione di In C di Terry Riley”
Gino Dal Soler, Blow Up, agosto 2011
“Extraordinary double-bass orchestra from Italy”
Remigijus Merkeleys, Gaida Festival, Artistic Director, October 2011
“Non sono suoni comuni, nel senso di ortodossi, sono suoni della nuova costituzione materiale della musica: oltre ogni registro, per vivere l’instabilità e la sorpresa, con giudizio o senza. Qui con molto giudizio, molto progetto, molta connessione di menti e cuori. I glissando e gli sfrigolii in pianissimo si raccolgono e accavallano e dis-armonizzano”
Mario Gamba, AlfaBeta2, 24 Marzo 2012